La zona più colpita dal contagio è la Bergamasca. È la zona-martire del coronavirus. Non c’è chiesa e obitorio che non siano stati riempiti di bare. Per i morti che ne avevano fatto richiesta si è proceduto alla riduzione in ceneri. Le bare si bruciavano dalla mattina alla sera, ma non si riusciva a smaltirne Continua »
È un tempo difficile, questo. Sentiamo il peso della riscoperta della fragilità, la sentono i nostri anziani, in particolare quelli ospiti negli istituti, nelle Rsa. Di loro ha parlato il Papa durante l’Angelus di domenica 29 marzo: «In questo momento il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità Continua »
Mentre l’aggettivo “virale” – usato e abusato a proposito della circolazione repentina e globale di contenuti sulle piattaforme social – sta mostrando tutta la sua drammatica concretezza, in tempo di emergenza coronavirus il cosiddetto “virtuale” ci mette di fronte a tutta la sua innegabile realtà, e anche alla sua faccia migliore. Vedersi e passare del Continua »
Ogni sera con il cane esco, svolto l’angolo e cammino cinque minuti lungo un gran viale alberato. Costeggiamo due aiuole, passiamo un semaforo, poi traversiamo, sempre allo stesso angolo. Una piccola anonima via, nessuno in giro. Mi fermo davanti a un portone illuminato. È uguale, ancora. Scorro i nomi sul citofono, come se potessi trovare Continua »