La Parola della Domenica 12 giugno

La Parola della Domenica 12 giugno

Padre santo e misericordioso,che nel tuo Figlio ci hai redenti e nello Spirito ci hai santificati, donaci di crescere nella speranza che non delude, perché abiti in noi la tua sapienza.
Dal libro dei Proverbi Così parla la Sapienza di Dio: «Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine. Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;prima che fossero fissate le basi dei monti,prima delle colline, io fui generata,quando ancora non aveva fatto la terra e i campi né le prime zolle del mondo. Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti,così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come arteficeed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».
Rit: O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Oggi è la festa della SS. Trinità. Chiaramente è un mistero, cioè qualcosa che ci è stato rivelato da Gesù e che supera la nostra mera intelligenza, nel quale siamo chiamati ad immergerci sempre più in forza della fede.Tutto ciò che Gesù ha viene del Padre; lo Spirito prende da quel che è di Gesù e lo dona, conducendoci alla verità tutta intera. Si nota in filigrana un dinamismo d’amore dove l’uno dona e si dona tutto all’altro, un dinamismo “in uscita” verso di noi. È il dinamismo dell’amore totale della SS Trinità, opposto al possedere che, invece, porta a trattenere per sé. In Dio c’è questo continuo dare e darsi totalmente, uno “svuotarsi” per amore dell’amato, dinamismo che continua nei nostri cuori. Dal giorno del battesimo siamo stati immersi dentro a questo circolo d’amore e ora quel medesimo Spirito si riversa nel cuore, nella misura del nostro desiderio, spingendoci a fare altrettanto. Lo Spirito conduce a conoscere sempre meglio il Signore, sia a livello personale che ecclesiale. Accompagna la Chiesa a capire come vivere le nuove sfide alla luce del Vangelo. Lo Spirito ci aiuta a conoscerci sempre meglio, portando a galla la verità del chi siamo e del “come siamo” e porta avanti la nostra santificazione interiore, gradualmente. Dio non schiaccia ma accompagna, educa, sa darci il tempo di crescere. Nella Chiesa c’è una gradualità nel consegnare a ciascuno ciò che riesce a portare, chiedendo a ciascuno di compiere il bene possibile in quel momento. Ognuno di noi ha i suoi tempi, che lo Spirito rispetta, conducendoci al contempo verso la verità tutta intera. «Guidami, Luce Amica, nel buio intorno, guidami Tu! La notte è scura, e io lontano da casa guidami Tu! Guida Tu i miei piedi; io non Ti chiedo l’orizzonte intero, un passo sol mi basta. Non sempre è stato così, non Ti chiedevo che mi guidassi Tu. Volevo scegliere io la strada, ma adesso guidami Tu!Amavo onori e lodi: Ti temevo, eppure c’era l’orgoglio in me, non ricordarlo più! Sempre mi hai dato forza, certo mi guiderai ancora!»

10 giugno 2022, parrocchiadiprestino