La Parola della Domenica – 19 gennaio

La Parola della Domenica – 19 gennaio

O Padre, che in Cristo, agnello pasquale e luce delle genti, chiami tutti gli uomini a formare il popolo della nuova alleanza, conferma in noi la grazia del battesimo con la forza del tuo Spirito, perché tutta la nostra vita proclami il lieto annunzio del Vangelo.

Dal libro del profeta Isaìa Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza – e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele. Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra».


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Perchè Gesù è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo? Un particolare apparentemente poco significativo (in realtà è la vera chiave di lettura dell’affermazione del Battista):“Vedendo Gesù venire verso di lui, disse”. Il contesto in cui avviene il riconoscimento del Messia è preciso, il Battista fa la sua affermazione a partire dal fatto che “vede Gesù venire verso di lui”. Non è un Gesù impersonale, non uno dei tanti autoproclamati Messia; il Battista fa l’esperienza di un Dio che gli viene incontro personalmente: questo particolare esprime bene il senso e lo scopo della redenzione portata da Cristo, egli infatti viene incontro ad ogni uomo di ogni tempo in modo personale e unico, il peccato del mondo che egli toglie e prende su di se è il mio peccato personale e quello di ogni singolo uomo. La redenzione è un’esperienza personale. Non sono le regole che ci salvano, anche se queste sono necessarie; non sono le dottrine che ci introducono nell’esperienza della salvezza, anche se queste ci aiutano, ma è la relazione intima e reale con la persona di Gesù che mi viene incontro a salvarmi. Gesù è “l’Agnello di Dio che toglie il peccato”. L’esperienza dell’incontro con Gesù, se reale, non può che portare l’uomo a riconoscere la propria condizione di fragilità e il bisogno di redenzione. Gesù assume la condizione dell’agnello sacrificale che annulla nella sua carne la sentenza di condanna del suo popolo. Il Battista infine conferma che Gesù è il solo a battezzare nello Spirito Santo. La nuova ed eterna alleanza si attua solo per lui, con lui e attraverso di lui, il battesimo che egli ci offre è realmente comunione con il suo mistero Pasquale. Oggi siamo chiamati ad annunciare, attraverso l’esperienza dell’incontro con il Cristo che viene verso di noi, la nostra infinità povertà che incontra la sua salvezza.

16 gennaio 2020, parrocchiadiprestino