6 anni fa l’elezione di Papa Francesco

6 anni fa l’elezione di Papa Francesco

 

Comincia, oggi, per Francesco il settimo anno di servizio sulla Cattedra di Pietro. Il numero sette nella tradizione biblica è numero di santità e di benedizione. Questa simbolica coincidenza diventa per noi, figli di Dio nella Chiesa cattolica, invito a lodare il Signore e a ringraziarLo per i sei anni vissuti sino ad oggi con la compagnia e la guida, autorevoli e paterne, di Francesco.
Uno degli aspetti del ministero petrino che si potrebbe sottolineare è quello tradizionalmente suggerito dalla versione latina di Lc 22,32: conversus, confirma fratres tuos.

È un nesso questo, tra ritorno a Dio-conversione e ministero petrino, che oggi emerge in modo tutto particolare.

Lo ha sottolineato lo stesso Francesco nella meditazione rivolta al clero romano durante l’incontro del 7 marzo scorso. “Il Signore sta purificando la sua Sposa e ci sta convertendo tutti a sé”, ha detto, aggiungendo: “Ci farà bene prendere oggi il capitolo 16 di Ezechiele. Questa la storia della Chiesa. Questa è la mia storia, può dire ognuno di noi. E alla fine, ma attraverso la tua vergogna, tu continuerai a essere il pastore. Il nostro umile pentimento, che rimane silenzioso tra le lacrime di fronte alla mostruosità del peccato e all’insondabile grandezza del perdono di Dio, questo, questo umile pentimento è l’inizio della nostra santità”.

Se può essere utile ripercorrere, oggi, alcuni eventi che hanno segnato il trascorso sesto anno di episcopato romano di J.M.Bergoglio, non si può affatto trascurare l’Incontro su “la protezione di minori nella Chiesa”, svoltosi in Vaticano dal 21 al 24 febbraio 2019. Un evento sinceramente voluto dal Papa e realizzato seguendo le sue direttive.

Chi vi ha personalmente partecipato conserva nel cuore le impressioni, le emozioni e gli ammaestramenti di quell’incontro. Per tre giorni interi Francesco ha ascoltato, mostrando sempre nel volto e negli atteggiamenti quella serenità spirituale da cui indubbiamente derivano le sue scelte.

Egli ha parlato nel discorso conclusivo, terminata la celebrazione Eucaristica. La rilettura di quel testo permette di intuire la passione apostolica del Papa, la sua parresia (come spesso egli la chiama, per indicare con un termine neotestamentario la franchezza degli apostoli nell’annunciare il Vangelo), l’ampiezza e la perspicacia del suo sguardo nel considerare un dramma che affligge la Chiesa e non soltanto essa giacché – come lo stesso Francesco ha ricordato all’inizio del suo intervento – si tratta di una piaga storicamente diffusa in tutte le culture e società e che oggi, grazie al cambiamento di sensibilità dell’opinione pubblica, è divenuto oggetto di studi sistematici e interventi adeguati. Anche in questo caso rimane vero che solo il contesto rende comprensibile un testo. Questo il Papa lo ha fatto. Egli, però, non è un sociologo, o altro. È una guida spirituale e, per questo, ha puntato il dito su quella che, nella prospettiva di un credente, è l’ultima spiegazione per situazioni umane talmente dolorose, da diventare umanamente incomprensibili: “Siamo davanti a una manifestazione del male, sfacciata, aggressiva distruttiva. Dietro e dentro questo c’è lo spirito del male il quale nel suo orgoglio e nella sua superbia si sente il padrone del mondo e pensa di aver vinto. E questo vorrei dirvelo con l’autorità di fratello e di padre, certo piccolo e peccatore, ma che è il pastore della Chiesa che presiede nella carità”. Riappare qui l’evangelico e petrino conversus, confirma fratres tuos.

Nell’anno trascorso, ovviamente, non c’è stato solo questo. Ci sono stati i viaggi ecumenici a Ginevra, lo scorso mese di giugno per il 70° di fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese, e a Bari, il luglio successivo, per l’incontro con i Capi delle Chiese e Comunità cristiane del Medio Oriente in favore della pace. Ci sono stati i viaggi a Dublino per l’Incontro mondiale delle famiglie, nell’agosto 2018 e poi, nel gennaio 2019, a Panama per la 34ª Gmg: un raduno mondiale compiuto sulla scia della XV Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. La presentazione dell’esortazione apostolica relativa a questo Sinodo è stata annunciata per i prossimi giorni: a Loreto il 25 marzo 2019, perché sia offerta alla Vergine Maria.

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13 marzo 2019, luigi-clerici