Silvia, i cattivisti e i Soloni da salotto

Silvia, i cattivisti e i Soloni da salotto

Siamo molti, nell’Italia che va invecchiando, ad avere l’età per essere potenzialmente madre (o padre) e nonno (o nonna) di Silvia Costanza Romano, la giovane volontaria rapita in Kenya. Ma abbiamo anche l’età (e condividiamo la responsabilità) per essere parenti o educatori dei due ragazzi che a Varese hanno sequestrato e torturato un loro coetaneo per un debito di droga contratto da un amico di quest’ultimo. Domande facili: quale sceglieremmo come figlio o nipote? Di chi saremmo giustamente orgogliosi? Eppure, nel Paese al contrario che sempre più spesso sembriamo diventati, in poche ore sono spuntate, come piante carnivore dal fiorire improvviso sull’humus di rancore diffuso, velenose critiche e ingenerose, persino violente accuse alla nostra cooperante, rea di “essersela cercata” e di crearci nuovi grattacapi, facilmente evitabili restando a Milano.

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24 novembre 2018, luigi-clerici