La memoria e l’oggi. Noi e gli stranieri: l’umanità è il confine che più conta

La memoria e l’oggi. Noi e gli stranieri: l’umanità è il confine che più conta

Nel mondo i sopravvissuti alla Shoah che ancora possono far sentire la loro voce sono ormai solo poche centinaia. Tra qualche anno non ci sarà più alcun testimone vivente di uno dei grandi genocidi della storia dell’umanità e di quei passaggi “burocratici” che possono condurre a tanto orrore. La conservazione della memoria e la sua trasmissione a livello popolare sarà più difficile, venendo meno la forza empatica di un racconto narrato mostrando le ferite impresse nella carne e nell’anima. La questione travalica i confini della terribile vicenda che ha interessato il popolo ebraico, e dovrebbe destare preoccupazione. Papa Francesco è entrato nell’argomento durante un incontro all’istituto Augustinianum di Roma, rimarcando quanto è importante «che i giovani conoscano come nasce un populismo», ovvero – ha detto riferendosi ad Adolf Hitler – «promettendo lo sviluppo e seminando odio»…

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25 ottobre 2018, luigi-clerici